Il factoring continua a brillare nel terzo trimestre 2022

Il mercato del factoring italiano prosegue la sua crescita anche alla fine del terzo trimestre 2022, facendo registrare a fine settembre ottimi risultati (dati definitivi): +17,43% in termini di turnover cumulativo e +17,23% in termini di anticipazioni e corrispettivi erogati. Un contributo rilevante è arrivato dal mercato della Supply Chain Finance (+18,43%)

CrediFact, l’Osservatorio Credito commerciale e Factoring, ha pubblicato i dati definitivi del mercato italiano del factoring al 30 settembre 2022.

A fine terzo trimestre 2022, il turnover del mercato del factoring ammonta a un volume cumulativo di 207,46 miliardi di euro e in termini di tasso di crescita registra un +17,43% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le anticipazioni erogate in essere raggiungono quasi 49 miliardi di euro e crescono del +17,23% rispetto a settembre 2021.

 

Il turnover derivante da operazioni di Supply Chain Finance supera la soglia di 20 miliardi di euro, attestandosi, in termini di quota sul mercato complessivo, a circa il 10% di penetrazione.

Fonte: elaborazione dati statistiche mensili Assifact, dati in migliaia di euro.
Fonte: elaborazione dati statistiche mensili Assifact.

Nel corso dell’ultimo trimestre tornano ad accelerare le operazioni legate alla supply chain finance rispetto a un lieve rallentamento del turnover factoring (esclusa la componente derivante dalla supply chain finance).

Il momento storico di elevata incertezza e la crisi energetica in corso stanno incentivando ulteriormente le aziende capofiliera a supportare e mettere “in sicurezza” i propri fornitori strategici incorporandoli in programmi di supply chain finance, sia di reverse factoring sia di confirming.

Fonte: elaborazione dati statistiche mensili Assifact.

Osservando l’andamento del turnover dei due prodotti principali del mercato, pro solvendo e pro soluto, possiamo notare come nel corso del 2022 il pro solvendo continui a mantenere tassi di crescita, a livello tendenziale, molto più elevati rispetto al pro soluto, nonostante quest’ultimo presenti sempre una penetrazione superiore nel mercato del factoring italiano, con una market share del 78%.

Infine, è interessante analizzare l’andamento trimestrale del turnover derivante da operazioni di maturity factoring: per questo specifico prodotto si evidenzia un rallentamento nell’anno in corso, rilevando variazioni negative rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, dopo la forte crescita del 2021.

Fonte: elaborazione dati statistiche trimestrali Assifact.

Questo trend può essere motivato dal fatto che le imprese hanno accumulato elevati livelli di liquidità negli ultimi anni, grazie all’ampio ricorso alle misure di sostegno introdotte dai Governi in seguito alla pandemia da Covid-19, riducendo la necessità per i soggetti cedenti di ricorrere all’anticipazione e sfruttare maggiormente soluzioni maturity per regolarizzare i propri pagamenti.

A partire dall’anno in corso, la causa dell’inversione di tendenza può essere individuata nelle forti pressioni sul capitale circolante in conseguenza all’incremento dei prezzi delle materie prime e all’impennata dei costi energetici, che ha obbligato le imprese a iniziare a “bruciare” cassa a ritmi più elevati per la propria gestione operativa, alimentando il ricorso a soluzioni in grado di anticipare i flussi di cassa necessari a sostenere il circolante.

 

Per ulteriori informazioni e dettagli di mercato si rimanda all’Osservatorio del credito commerciale e factoring, CrediFact. Clicca qui per saperne di più