Via gli ostacoli per dare più liquidità alle imprese

L’industria del factoring sta presentando a Governo e Parlamento un pacchetto di proposte per semplificare le regole e liberare risorse per le imprese, soprattutto PMI e fornitori della PA

Il factoring è una leva strategica per la competitività del sistema produttivo italiano. Nel 2024 ha generato un turnover di oltre 290 miliardi di euro, pari al 13% del PIL, coinvolgendo più di 32.000 imprese, in gran parte PMI. Per il 2025 gli operatori del settore stimano di chiudere l’anno con una crescita positiva del 4,36% ed esprimono ottimismo anche per il 2026 con una crescita intorno al 3,20%, ad evidenziare che il settore continua a supportare le imprese anche quando lo scenario economico globale presenta delle complessità.

Eppure, il pieno potenziale di questo strumento è frenato da ostacoli normativi e appesantimenti burocratici che limitano la possibilità di smobilizzare i crediti e ottimizzare il capitale circolante.

Per questo l’industria del factoring, attraverso Assifact, sta presentando Parlamento e Governo un pacchetto di proposte mirato a rimuovere queste barriere e favorire l’accesso alla liquidità. Secondo le stime, si potrebbero liberare circa 2 miliardi di euro di finanziamenti aggiuntivi a favore di PMI e fornitori della PA, con effetti concreti su investimenti e occupazione, anche solo grazie alla revisione della definizione di default in linea con le specificità del factoring.

Perché il factoring è importante

Il factoring consente alle imprese di disporre di liquidità immediata senza aumentare l’indebitamento grazie allo smobilizzo dei crediti commerciali. È uno strumento che risponde a molteplici bisogni:

  • Accesso rapido alla liquidità.
  • Ottimizzazione della gestione del capitale circolante.
  • Riduzione del rischio di insolvenza, grazie alla protezione offerta dal factor.
  • Efficienza operativa, con esternalizzazione della gestione dei crediti.
  • Stabilità finanziaria nella supply chain, soprattutto per le PMI.
  • Supporto all’internazionalizzazione.

In un contesto di rallentamento economico e tensioni di tesoreria, il factoring si conferma una risposta anticiclica, capace di sostenere investimenti e occupazione.

Gli ostacoli normativi e operativi da superare

Nonostante il ruolo strategico, il factoring è ostacolato da:

  • Trattamento prudenziale non proporzionato al rischio effettivo, che penalizza l’operatività.
  • Incertezza normativa sulla revocatoria in caso di crisi d’impresa, causata dal mancato coordinamento fra la L.52/1 e il nuovo Codice della Crisi, che frena le operazioni aumentandone la rischiosità.
  • Clausole contrattuali che vietano la cessione dei crediti, limitando la libertà delle imprese di scegliere lo strumento di supporto finanziario più adeguato.
  • Procedure complesse e costose per la cessione dei crediti verso la PA, con formalità anacronistiche.
  • Privilegio della Pubblica Amministrazione di rifiutare indiscriminatamente la cessione, che genera incertezza e ritardi.

Il pacchetto di proposte

La semplificazione normativa rappresenta una leva importante per favorire la crescita dell’economia reale e la resilienza finanziaria delle imprese. Per questo il settore ha formulato alcuni interventi chiave che richiedono con urgenza il sostegno del legislatore e delle autorità di controllo del sistema finanziario:

  • Declinazione della definizione armonizzata di default adeguata alle peculiarità del factoring.
  • Trattamento prudenziale proporzionato, con requisiti patrimoniali calibrati sul rischio reale.
  • Aggiornamento della disciplina della revocatoria alle nuove regole sulla crisi d’impresa.
  • Divieto di patti limitativi della cedibilità dei crediti commerciali, in linea con i recenti orientamenti europei.
  • Semplificazione delle cessioni dei crediti vantati verso la PA, con procedure digitali e meno vincoli formali.
  • Superamento del privilegio della PA di rifiuto indiscriminato della cessione, per garantire certezza operativa.

Un impatto atteso sull’economia reale

L’obiettivo è chiaro: liberare risorse per le imprese, ottimizzare i flussi di cassa, favorire la stabilità finanziaria e la competitività del sistema produttivo. In un contesto di rallentamento economico e tensioni di liquidità, il factoring può rappresentare una risposta anticiclica, capace di sostenere investimenti e occupazione.