Presidi antiriciclaggio e attività formativa

La lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo è una priorità per il sistema finanziario, che richiede agli intermediari un presidio attivo della legalità attraverso controlli interni e formazione. E’ attraverso la formazione continua e qualificata che le banche e gli intermediari finanziari possono tradurre i principi normativi in prassi operative efficaci

La lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo rappresenta una priorità assoluta per il Sistema Paese e gli intermediari creditizi e finanziari, in considerazione della posizione centrale occupata nel trasferimento della ricchezza finanziaria, sono chiamati a svolgere un ruolo essenziale di presidio della legalità e nella lotta al crimine.

L’impegno dei Paesi nella prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo trova espressione nell’ampia e articolata cornice normativa internazionale e nazionale che definisce i principi fondamentali in materia di antiriciclaggio, le misure tempo per tempo ritenute più adeguate a combattere il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo e gli obblighi previsti per gli intermediari.

A livello europeo, è stata recentemente istituita la nuova Anti Money-Laundering Authority (AMLA), che sarà operativa a partire dall’estate 2025, con il compito di coordinare le autorità nazionali per garantire l’applicazione corretta e coerente delle norme dell’UE e rafforzare la cooperazione tra le unità di informazione finanziaria (UIF) e alla a quale saranno attribuiti compiti di vigilanza diretta sugli intermediari europei a maggior rischio.

In questo contesto si inseriscono le disposizioni di Banca d’Italia in materia di organizzazione, procedure e controlli interni volti a prevenire l’utilizzo degli intermediari a fini di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo che definiscono gli standard cui devono attenersi gli intermediari per prevenire i rischi connessi.

Tra i principali obblighi previsti, giova ricordare:

  • Attribuzione di responsabilità chiare in capo agli organi aziendali, con un ruolo centrale del Consiglio di amministrazione e della funzione antiriciclaggio;
  • Adozione di procedure formalizzate per la valutazione del rischio, l’adeguata verifica della clientela e la segnalazione di operazioni sospette;
  • Monitoraggio costante delle operazioni e del comportamento della clientela;
  • Funzione antiriciclaggio autonoma e indipendente, dotata di risorse adeguate, che svolga attività di controllo di secondo livello.

Le disposizioni inoltre enfatizzano l’importanza della formazione del personale ai fini del governo e del contenimento del rischio di riciclaggio e pongono in capo agli enti obblighi specifici in tal senso. La Banca d’Italia sottolinea come la formazione debba essere continua, specifica e differenziata in funzione dei ruoli aziendali, al fine di assicurare la piena consapevolezza dei rischi e delle misure di mitigazione.

L’organo con funzione di gestione deve stabilire “programmi di addestramento e formazione del personale sugli obblighi previsti dalla disciplina antiriciclaggio”, sottolineando che “l’attività di formazione deve rivestire carattere di continuità e sistematicità”. Il personale che svolge compiti riconducibili alla funzione antiriciclaggio deve essere adeguatamente aggiornato, anche attraverso programmi di formazione nel continuo. La funzione antiriciclaggio è chiamata, di concerto con le altre funzioni aziendali competenti in materia di formazione, a curare la predisposizione di un adeguato piano di formazione per un aggiornamento su base continuativa del personale. L’ente deve approntare programmi di formazione specifici e periodici destinati al personale a maggiore e diretto contatto con la clientela e alla rete distributiva al fine di garantire una conoscenza adeguata della normativa e delle connesse responsabilità.

In sostanza è richiesto che

  • Tutto il personale coinvolto nei processi rilevanti riceva formazione iniziale e aggiornamenti periodici;
  • La formazione sia documentata e verificabile, con contenuti adeguati al contesto operativo dell’intermediario;
  • Venga promossa una cultura della legalità e della compliance all’interno dell’organizzazione.

Al fine di supportare gli operatori del settore del factoring nella concreta attuazione degli adempimenti normativi previsti, Assifact propone iniziative formative specifiche per il settore del factoring in materia di adeguata verifica della clientela e del titolare effettivo nonché di approfondimento delle logiche e del processo di valutazione sottostante alla segnalazione di operazioni sospette partendo dalla individuazione dei comportamenti sospetti, anche con il supporto degli indicatori di anomalia formulati dalla Banca d’Italia.

Le iniziative formative, presenti a catalogo nel calendario delle iniziative interaziendali o erogabili su commessa, sono fruibili sia in presenza che a distanza su piattaforma Teams e si concretizzano in particolare nelle seguenti proposte:

Il programma il programma completo delle citate iniziative e il modulo di adesione da rinviare compilato alla Segreteria Assifact sono disponibili al seguente link https://www.assifact.it/assifact-education/

In conclusione, i presidi antiriciclaggio rappresentano un pilastro della regolamentazione finanziaria e richiedono un impegno sistematico da parte degli operatori. Le disposizioni della Banca d’Italia forniscono un quadro dettagliato di obblighi e responsabilità, ma è attraverso la formazione continua e qualificata che le banche e gli intermediari finanziari possono tradurre i principi normativi in prassi operative efficaci.