Il sistema finanziario e l’industria del factoring sono pronti ad affrontare le incertezze

Quando si è deciso di dedicare l’Assemblea annuale di Assifact, nella quale il Consiglio dell’Associazione presenta il Rapporto sul mercato del factoring e sulle attività associative, al tema della gestione del capitale circolante delle imprese in uno scenario di continua incertezza, l’attenzione era concentrata sugli effetti della pandemia e sulle implicazioni per il sistema economico e finanziario della guerra in Ucraina.

Nessuno poteva immaginare che tale “continua incertezza” avrebbe potuto riguardare anche, come in effetti poi è accaduto, anche lo scenario politico del nostro Paese!
In ogni caso, il sistema finanziario italiano, il settore dell’intermediazione finanziaria non bancaria e l’industria del factoring, in particolare, si presentano al nuovo, imprevisto appuntamento elettorale anticipato sostanzialmente pronti ad affrontare le incertezze vecchie e nuove, partendo da una condizione complessivamente equilibrata. Certamente la graduale conclusione degli interventi pubblici di supporto e gli sviluppi della guerra in Ucraina costituiscono rilevanti interrogativi per la redditività e per la qualità degli attivi degli intermediari creditizi.

Come emerge anche dall’articolo a cura di Nicoletta Burini sull’intermediazione finanziaria non bancaria nella Relazione della Banca d’Italia, l’incidenza dei crediti deteriorati sul totale dei finanziamenti si è portata su un livello inferiore a quello osservato prima dell’avvio della crisi finanziaria globale e pressoché in linea con la media dei principali paesi dell’area dell’euro.

La redditività delle banche è cresciuta, tornando sui livelli degli anni precedenti l’emergenza sanitaria, principalmente per la riduzione del flusso delle rettifiche di valore sui prestiti che era stato molto elevato nel 2020. I ricavi sono aumentati grazie all’andamento positivo delle commissioni, mentre il margine di interesse è appena diminuito. . L’attività degli intermediari creditizi non bancari si è nel complesso ampliata in tutti i principali comparti (leasing e factoring, credito al consumo e attività di riscossione dei crediti ceduti e di svolgimento dei servizi di cassa e di pagamento). Gli impieghi degli intermediari specializzati nel leasing e nel factoring, diminuiti nei due anni precedenti, sono aumentati e anche le attività delle società di credito al consumo e di cessione del quinto dello stipendio o della pensione sono cresciute.
Nel 2021 si è osservata una ripresa della redditività del complesso degli intermediari creditizi non bancari: la crescita dei volumi intermediati si è tradotta in un incremento del margine di intermediazione (ampliatosi del 3,9%), che ha più che compensato il rialzo dei costi operativi (2,3%). Il rapporto tra i fondi propri e le attività ponderate per il rischio è salito al 16,2% (15,8 nel 2020).

L’articolo del Presidente Fausto Galmarini, che riassume il Rapporto sul mercato del factoring e sull’attività associativa, mette in evidenza che l’industria italiana del factoring, protagonista anche nel mercato mondiale ed europeo, sta registrando anche nel 2022 incrementi significativi dei volumi intermediati, che andranno valutati nel corso dell’anno anche in relazione al deciso impennarsi dell’inflazione, riguardante in particolare beni e servizi sovente oggetto di operazioni di acquisto di crediti.

Essa si sta impegnando anche nel sostegno del PNRR, mettendo in campo risorse e attività, al servizio del Paese, che possono contribuire in modo significativo al successo del Piano.
Come ha ricordato il Governatore Visco nel proprio intervento all’Assemblea dell’Associazione Bancaria Italiana, che si è svolta l’8 luglio a Roma,

“il costante impegno delle banche nella prevenzione e nel contrasto del riciclaggio è essenziale per garantire sia l’integrità del sistema finanziario sia la sana e prudente gestione degli intermediari. La Banca d’Italia sollecita costantemente i soggetti vigilati a monitorare sviluppi e rischi emergenti. Accanto a quelli tradizionali, legati ad esempio ai reati fiscali e di corruzione, ne stanno emergendo di nuovi: la crisi pandemica ha infatti offerto ulteriori opportunità alla criminalità organizzata, esponendo il sistema economico e finanziario a comportamenti illeciti e fraudolenti, talvolta connessi con l’utilizzo delle misure di sostegno all’economia varate dal Governo….La complessità e la continua evoluzione di questi rischi necessitano di un’azione di supervisione efficace e tempestiva. La Banca d’Italia ha deciso di rafforzare la propria azione creando una struttura autonoma, l’Unità di Supervisione e normativa antiriciclaggio, che risponde direttamente al Direttorio”.

Anche su questo fronte l’industria italiana del factoring è impegnata da tempo, attraverso la promozione dell’educazione finanziaria della clientela, visto che la conoscenza dei fenomeni finanziari è un prerequisito per l’adozione di comportamenti improntati all’integrità, grazie anche a una collana di “video pillole sul factoring”. Come segnala anche l’articolo di Alessandro Carretta e Paola Schwizer, va mantenuta sempre alta la vigilanza sul fronte della misconduct, che riguarda peraltro l’intero sistema economico e finanziario, specie nei periodi di crisi e incertezza, come è certamente quello attuale.