PMI e export: il factoring come “arma segreta” del Made in Italy?

Negli ultimi anni il factoring internazionale ha registrato una crescita costante ed è diventato una realtà importante in Italia, ma rimane ancora uno strumento sottoutilizzato rispetto alle sue reali potenzialità.

Nell’ambito del commercio internazionale, l factoring è utilizzato soprattutto da grandi corporate e su operazioni standardizzate di export verso Paesi UE e OCSE, mentre le PMI – che costituiscono la spina dorsale dell’export italiano – lo adottano molto meno. I motivi di questo sottoutilizzo sono i soliti: scarsa conoscenza del prodotto, percezione di complessità e timore di costi elevati.

Eppure, proprio le PMI rappresentano il terreno con il maggiore potenziale di sviluppo, in particolare nei settori a più alto valore aggiunto, come il manifatturiero di macchinari ed elettromeccanica, l’automotive, la grande distribuzione e l’agroalimentare, il settore energia e la cantieristica: in questi contesti, il factoring potrebbe giocare un ruolo decisivo, garantendo liquidità immediata, protezione dai rischi di insolvenza e una gestione più professionale del credito in open account. In altre parole, il factoring internazionale rappresenta un sostegno concreto alla competitività internazionale delle PMI italiane.

I risultati della ricerca sul factoring internazionale promossa da Assifact in collaborazione con SACE ci permettono di trarre qualche indicazione sul futuro di questo prodotto e su come si possa facilitarne e incentivarne l’utilizzo da parte delle imprese italiane che si affacciano sui mercati internazionali.

In primo luogo, gli operatori del settore guardano con fiducia al futuro e prevedono una crescita sostenuta del factoring internazionale. A spingerla saranno diversi fattori, ad esempio il progressivo passaggio verso il modello di pagamento open account nei mercati più maturi, l’aumento della domanda di strumenti finanziari da parte delle PMI e la digitalizzazione, che riduce tempi di onboarding e costi operativi. A ciò si aggiungono l’integrazione con soluzioni di supply chain finance e la possibilità di costruire partnership assicurative più flessibili e personalizzate.

Per cogliere appieno le opportunità del factoring internazionale e renderlo un vero fattore per lo sviluppo dell’export, in particolare delle PMI, restano da affrontare alcune sfide e criticità di rilievo, fra cui:

  • l’armonizzazione normativa tra Paesi riguardo alla disciplina dell’opponibilità della cessione e dell’efficacia della notifica, ancora oggi frammentata e complessa;
  • la necessità di un’ulteriore spinta verso la digitalizzazione, implementando piattaforme interoperabili che facilitino lo scambio di dati tra factor, assicuratori del credito e corrispondenti;
  • l’accesso a garanzie pubbliche e coperture assicurative più ampie ed economicamente sostenibili, specie per le PMI che esportano verso mercati emergenti,
  • e la formazione di competenze specialistiche, necessarie per confrontarsi con le complessità dei rapporti internazionali.

Il futuro del factoring internazionale appare dunque tracciato: sarà sempre più digitale, rapido e accessibile, capace di offrire servizi su misura alle grandi imprese ma anche prodotti standardizzati e sostenibili per le PMI.

In questo scenario, le assicurazioni del credito continueranno ad essere partner strategici: non solo garanti dei rischi ma anche fornitori di dati, alert e piattaforme tecnologiche e supporto operativo.

In uno scenario globale complesso e competitivo, il factoring internazionale può diventare un alleato decisivo per sostenere la crescita dell’export italiano e l’attività delle PMI all’estero, trasformandosi in una vera “arma segreta” del Made in Italy.

I risultati della ricerca verranno presentati il 16 ottobre 2025 nell’evento “Nuovi Mercati, Nuove Soluzioni: Il Factoring come Leva per l’Internazionalizzazione”, ospitato da Unicredit Factoring, con la partecipazione di esponenti delle istituzioni (Banca d’Italia, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale) ed autorevoli esperti (Sace, Prometeia).